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Il Migrante, shooting al confine ungherese: le modelle posano davanti al filo spinato. È polemica

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Una provocazione al limite del cattivo gusto. Norbert Baksa, fotografo ungherese noto agli ambienti della moda, ha pensato di realizzare un servizio e di chiamarlo Der Migrant (in tedesco, Il Migrante). Fin qui niente di male. Anzi.
Una location fuori dagli schemi per un servizio fotografico e un messaggio abbastanza pungente. E non solo per il filo spinato. Le modelle, infatti, più o meno vestite, posano in un’atmosfera surreale in cui la mortificazione di un confine di spine si fonde con un’immagine 2.0 che sa di benessere e sfrontatezza. Le ragazze, infatti, sono immortalate mentre si scattano selfie. Smartphone alla mano con cover dalle iconiche doppie C.
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È vero che la moda, spesso, percorre strade non tradizionali, ma solleticare in questo momento storico l’immaginario collettivo con un messaggio che sa più di sterile irriverenza che di provocazione, non è una mossa al sapore di sensibilità, quella sensibilità che si richiede all’arte.
Baska ha ceduto al fascino del “purché se ne parli”, e infatti i media si sono scatenati a suon di critiche e frecciatine. Il fotografo si è difeso tramite social network sostenendo i suoi buoni propositi e la volontà di portare all’attenzione un problema: "L'intento - scrive Norbert Baksa su Facebook - era solo offrire un punto di vista diverso da quello che offrono i media”. E poi spiega la scelta del nome del servizio, Der Migrant: “È in tedesco perché la maggior parte dei migranti sono diretti verso la Germania, prima potenza europea”.